VITTORIO BOTTEGO (1860-1897)
Bottego nasce a Parma il 29 luglio 1860 in una famiglia benestante.
Ragazzo irrequieto ed avventuroso si iscrive all’Accademia Militare e diventa ufficiale. Il mito dell’esploratore lo attrae: chiede il trasferimento in Eritrea per condurre spedizioni scientifico-geografiche per la Società Geografica Italiana (SGI) e compie le seguenti spedizioni:
1891- Dancalia: territorio desertico affacciato sul Mar Rosso da cui si sviluppa il Rift africano, ancora oggi poco conosciuto e allora quasi inaccessibile. In base ai rilievi di Bottego vennero disegnate le coste e studiate nuove specie di animali.
1892- fiume Giuba: viaggio di un anno nel quale Bottego perde circa il 90% dei membri della spedizione (diserzione, malattie, assalti). Riesce tuttavia a disegnare il corso del fiume e a raccogliere materiali scientifici e naturalistici oggi custoditi nel Museo di Storia Naturale di Parma. In patria riceve una medaglia d’oro dalla SGI e una d’argento al valore militare dal Governo. Il viaggio é descritto nel libro “Il Giuba esplorato”: non un semplice itinerario, ma un insieme di osservazioni geografiche, etnografiche e naturalistiche.
1895- fiume Omo: oltre alla scoperta della foce nel Lago Turkana, obiettivo della spedizione era suscitare il rispetto dei popoli della zona, stipulando trattati per rendere più sicuro il territorio.
Prosegue l’esplorazione in territorio etiopico ma, anche per il carattere impetuoso, è costretto ad uno scontro con il fiero popolo Galla-Oromo, nel quale muore il 17 marzo 1897. I superstiti pubblicano “L’Omo Bottego, viaggio di esplorazione nell’Africa Orientale”. Malgrado le gravi perdite e le forti polemiche con gli uomini della sua squadra e in particolare con il capitano Grixoni, i risultati scientifici furono importanti e Bottego fu inserito tra i principali esploratori dell’Africa.
Nel 1907 Parma gli dedicò un monumento, opera dello scultore e amico Ettore Ximenes.
Storia del monumento
INAUGURAZIONE monumento : 1907
La notizia della tragica morte del capitano Bottego nel 1897 colpì fortemente l’opinione pubblica, per la grande popolarita’ dell’esploratore parmigiano, ambizioso e desideroso di affermare il proprio prestigio, sostenuto dal governo che voleva avallare la politica coloniale con il consenso popolare.
Furono organizzati comitati di raccolta fondi per il monumento in Italia e all’estero. La collocazione della statua di fronte alla stazione ferroviaria consentiva di proporre al visitatore un’immagine di città orgogliosa e patriottica.
Fu realizzata nel 1907 dallo scultore e amico Ettore Ximenes. Il bronzo venne fuso nell’Officina di costruzione d’artiglieria di Torino.
La statua rappresenta l'esploratore in divisa coloniale, sulla sommità di una piccola collina di roccia da cui sgorga acqua raccolta in 2 vasche; ai lati 2 guerrieri galla posti su due colline più basse. Essi rappresentano i fiumi Omo e Giuba, di cui Bottego scoprì foce e sorgente. Ximenes orienta il monumento a est, con l’epigrafe “A Vittorio Bottego/1907” e sotto le statue allegoriche dei fiumi pone le iscrizioni “OMO DEFLUENZA/1896“ e “GIUBA SORGENTI/1893” con le relative coordinate geografiche, per celebrare le due scoperte scientifiche dell’esploratore.
Giovedi’ 26 settembre 1907 avviene l’inaugurazione con grande spiegamento di forze dell’ordine, per le tensioni politiche del momento e il timore di proteste contro il monumento "colonialista”.
Viene successivamente inaugurato il Museo Bottego, con la raccolta di reperti naturalistici (Invertebrati e Vertebrati), etnografici (strumenti bellici eritrei), storici (maschera in legno, manoscritti sacri in arabo), cimeli documentari (lettere, taccuini, fotografie).
In seguito ad accurato restauro, nel 2014, la statua fu ricollocata con diversa organizzazione architettonica dell’area limitrofa della piazza, a sua volta sottoposta alla ristrutturazione e riqualificazione urbana dell’intera zona stazione su progetto dell'arch. Oriol Bohigas.