Arturo Toscanini | 1867-1957

Musicista

Classe: 2° , Liceo Europeo Maria Luigia, A.S. 2018/19

Coordinato da: Carla Maria Gnappi

Voce Franco Nero

Dove mi trovo

Storia del personaggio

ARTURO TOSCANINI (1867-1957) Toscanini nacque il 25 Marzo del 1867 a Parma, luogo che lasciò dopo i suoi primi anni di vita.

Figlio di due sarti, Claudio Toscanini e Paola Montani, Arturo prese ispirazione dal padre nel vederlo andare a teatro, ma non fu lui a scoprire il suo talento, bensì una delle sue maestre, la signora Vernoni. Ella notò che Arturo aveva una grande capacità di memorizzare poesie subito dopo la prima lettura e così decise di dargli le prime lezioni gratuite di solfeggio e pianoforte. Dopo qualche lezione, la maestra Vernoni suggerì ai genitori di iscrivere il proprio figlio alla Regia Scuola di Musica, quello che oggi è il Conservatorio di Parma. All’età di nove anni Arturo si iscrisse alla scuola, vincendo subito una borsa di studio. Negli anni seguenti, intraprese gli studi come violoncellista, lavorando a fianco di grandi maestri, tra i quali Leonardo Carini. Nel 1885 si diplomò con lode.
Nel 1886 si unì come violoncellista a una compagnia operistica in tournée in Sudamerica. In Brasile, in quel contesto, ebbe inizio la sua brillante carriera di direttore d’orchestra.

A Rio de Janeiro, il 30 giugno 1886 si doveva rappresentare l’Aida di Verdi e il maestro Leopoldo Miguez abbandonò la compagnia dopo una sola rappresentazione. Fu chiesto quindi al direttore Carlo Superti di sostituirlo, ma questi, dopo le numerose contestazioni del pubblico, rinunciò e Toscanini, spinto da alcuni strumentisti consapevoli della grande conoscenza che egli aveva dell’opera, chiuse lo spartito, prese la bacchetta ed iniziò a dirigere magistralmente l’orchestra, riscuotendo un enorme successo.
Una volta tornato in Italia, proseguì la sua carriera a Milano, dedicandosi anche alla composizione di alcune liriche per voce e pianoforte.

Nel 1898 iniziò a dirigere a La Scala. Divenne il direttore artistico del teatro milanese, e, su ispirazione di Richard Wagner, cercò di rivoluzionare il modo di rappresentare l’opera: grazie a lui, le luci in sala durante le rappresentazioni vennero spente e si iniziò ad avere più rispetto per le opere teatrali; venne proibito l’ingresso agli spettatori ritardatari e venne proibito alle signore di tenere in testa il cappello, per permettere agli spettatori retrostanti una visuale maggiore. Ciò creò grande scompiglio, visto che a quei tempi il teatro era vissuto come un luogo di ritrovo piuttosto che come un luogo di cultura.
Per la sua avversione al fascismo, Toscanini ruppe i rapporti con l’Italia e si trasferì a New York, dichiarando che non avrebbe mai più messo piede in patria finché avesse governato la dittatura: e mantenne questa decisione.

Fece conoscere la sua bravura anche in America. “il Maestro” era celebre anche per la sua straordinaria memoria, dirigeva infatti senza leggere lo spartito.
Il 4 aprile 1954, per la prima volta perse la concentrazione e dimenticò una battuta. In quel momento capì che era giunta la fine della sua straordinaria carriera e subito dopo si ritirò dai teatri. Aveva 87 anni e una vita di successi alle spalle.
Morì nel 1957 nei pressi di New York ed è sepolto nel cimitero monumentale di Milano.
Toscanini fu un uomo dal carattere molto determinato. Gli toccò vivere gli anni del nazismo e del fascismo, a cui però non si piegò mai. Anche per questo la lezione morale e civile che ci ha lasciato resta di grandissima importanza. Prima ancora dell’ammirazione del musicista, si impone il rispetto per il grande uomo libero, che seppe tenere sempre la testa alta in tempi di oscuro servilismo.

Storia del monumento

1° COLLOCAZIONE della statua (Vicolo Asdente) : 2007
RICOLLOCAZIONE E INAUGURAZIONE statua (Parco Ex Eridania) : 2017.

Aderendo al progetto “Talking Teens – Le Statue Parlano! ”, la nostra classe, II Liceo Europeo del Convitto Nazionale Maria Luigia 2018-19, ha avuto la possibilità di dare voce alla statua di Arturo Toscanini.
Ci è stata proposta l’”adozione” di questa statua, data la prossimità del Parco ex-Eridania, dove essa è situata, alla nostra scuola. Una breve passeggiata, quindi, per poterla osservare da vicino.
Della statua sappiamo che inizialmente doveva trovarsi davanti alla casa natale di Arturo Toscanini, un lotto gotico dell’ ”Oltretorrente”. Dal Giugno del 2009 al Marzo del 2017 la statua ha “diretto” il Barilla Center; oggi, invece, la troviamo di fronte alla Fondazione Arturo Toscanini e a poca distanza dall’Auditorium Paganini - posizione che ha suscitato reazioni contrastanti da parte di cittadini.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico della statua, possiamo dire che la statua è di bronzo, alta 2mentri e 10, e sostenuta da un piedistallo.
Fabbricata dallo scultore italiano Maurizio Zaccardi, la statua fu innalzata nel 2007. Oltre alla data della fabbricazione e al marchio della fabbrica in cui è stato forgiato il bronzo, troviamo la firma dell’autore, incisa sulla caviglia sinistra.
Toscanini è rappresentato nella sua attività più abituale, ovvero mentre dirige un’orchestra. Inizialmente aveva in mano una bacchetta, ma, a seguito di atti vandalici, la bacchetta è stata rubata più volte.
Inoltre, il Maestro viene presentato non mentre guarda il leggio ma mentre guarda direttamente la sua orchestra per coordinare i musicisti: questo perché Zaccardi ha voluto ricordare la brillante memoria di Toscanini, che conosceva le partiture a memoria e i suoi “occhi di fuoco”. Chi ha conosciuto Arturo afferma infatti di aver notato lo sguardo che lui aveva quando teneva talmente tanto a qualcosa (soprattutto alla musica) da non riuscire a pensare ad altro.

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